da "Vite in mostra: venti maestri piemontesi si raccontano per i dieci anni di Sala Bolaffi (1998-2008)"



"... Entrato in quel posto lì [l’Accademia Albertina] mi sono trovato in mezzoall’arte. Erano tutti più grandi di me perché il più giovane era Billetto che aveva sedici anni allora: io ne avevo undici e avevo appena finito le elementari... Un giorno la segretaria mi chiama e mi dice “vieni, ché ti devo parlare”:“devi venire accompagnato con tuo padre perché c’è un professore che gli vuole parlare”. E io mi sono molto preoccupato, perché mi sono detto “ma avrò fatto qualcosa di cui non mi rendo conto?”. Comunque, per farla breve, accompagnato da mio padre, la segretaria ci dice che un professore dei corsi serali stava cercando un allievo molto dotato ed i miei insegnanti mi avevano segnalato a lui. Se a noi interessava, lei avrebbe combinato un appuntamento nel suo studio e così è stato. Era ArmandoTesta,che insegnava Cartellonismo nei corsi serali.Io non lo avevo mai incontrato prima. Siamo stati nel suo studio. Anche lì, io ho visto tanti pennelli, tanti colori, tanti libri, tutte cose che io non avevo, e mentre guardavo tutto preso da quella meraviglia, lui stava dicendo a mio padre che se io fossi andato a lavorare da lui, fra qualche anno non avrei più avuto bisogno di lui per essere mantenuto:“A quindici anni suo figlio non avrà più bisogno di lei”..."

(Pietro Gallina) 

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